L’isola azzurra diventa arcobaleno. ”Capri Rainbow‘‘ è il tema della manifestazione dedicata al turismo gay che, da venerdì prossimo, vedrà per tre giorni iniziative culturali, dibattiti, spettacoli e altri eventi nel segno della vacanza delle persone omosessuali: un tema che – dice Alessandro Cecchi Paone – ”in Italia non rappresenta solo una questione di diritti negati, ma anche una grande potenziale chance di sviluppo finora ignorata”. Il turismo gay, ricordano gli organizzatori di Capri Rainbow, rappresenta il 7 per cento dell’intero giro d’affari dell’industria delle vacanze. ”Località prestigiose di tutto il mondo, da Miami a Ibiza, da Tel Aviv ad alcune isole greche – sottolinea Cecchi Paone – hanno considerato il turismo gay come una risorsa, e hanno legato il proprio sviluppo a una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione capace di far sentire a proprio agio tutti, etero e omosessuali. L’Italia, pur di non risolvere le sue contraddizioni, rinuncia a una straordinaria occasione di rilancio di un turismo che arranca”.
Capri ha una lunga storia di accoglienza nei confronti dell’omosessualità. Le polemiche di alcuni consiglieri comunali sono state irrilevanti e ora l’isola si prepara al ”Rainbow” in un clima sereno. ”I capresi non hanno mai posto veti o barriere ai propri ospiti”, ribadisce il sindaco Ciro Lembo. ”Questo non è un gay pride, ma un momento di vacanza per tanti turisti che hanno scelto di visitare l’isola dal 6 al 9 settembre. La storia di Capri è ricca di presenze diverse, e molti di questi ospiti ci hanno lasciato grandi pagine di letteratura ed opere artistiche di inestimabile valore”.
Chi mi porta a Capri?
Chi mi porta a Capri?
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