photo by Kevin Troung |
Ho già parlato di questo bellissimo progetto. Questo filmato raggruppa e celebra i primi 338 ritratti, frutto di un viaggio e di una ricerca di due anni che ha portato il fotografo Kevin Troung in giro per 15 città, 7 stati e 4 continenti. Ritratti e storie di single, coppie, giovani, vecchi gay da tutto il mondo (principalmente America).
Vedendoli così, tutti assieme, (con quella bastarda di musichetta di Yann Tiersen che riesce a farmi venire l'occhio lucido... sempre) mi è tornata in mente una cosa che lessi qualche tempo fa.
“Se due persone sono omosessuali hanno già un mondo in comune. Ricche o povere, credenti o atee, francesi o messicane. Hanno vissuto il sentimento d’essere diverse; si sono sentite una cosa a parte, e spesso escluse; hanno lottato contro l’incertezza, la vergogna, la paura di essere anormali e di non poter essere mai felici; hanno probabilmente avuto difficoltà con le proprie famiglie e se ne sono allontanate; hanno ascoltato scoraggiate l’ironia, gli insulti, gli scherni contro i gay così frequenti nelle nostre società. Dunque, quando due persone omosessuali si incontrano per la prima volta condividono già un universo di esperienze, una particolare sensibilità e un'acuta coscienza della loro identità - in poche parole, sono partecipi di una cultura, di un linguaggio e di un codice di comportamento che gli sono propri. Se gli omosessuali non sono una nazione, forse sono un popolo”
Marina Castaneda - Comprendere l’omosessualità
Un popolo che forse solo da poco ha capito la forza e l'importanza di considerarsi tale, che ha ancora molta strada da fare, ma che già ne ha fatta tanta. Questo progetto, questi ritratti, nella loro semplicità, sono la fotografia di questo popolo. Grazie Kevin!
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