Un gesto sicuramente poco coraggioso, ma anche comprensibile: Ikea vende mobili e complementi d'arredo (non è un'associazione umanitaria) in tutto il mondo e non si può certo permettere di inimicarsi tutto il mercato russo. È il business baby e non c'è nulla da fare, nonostante l'Ikea si sia costruita nel tempo l'immagine dell'azienda più gay-friendly del mondo. Per il commercio e la pubblicità i gay sono semplicemente un target, non ha senso aspettarsi gesti umanitari da questi a meno che il gioco valga la candela.
La bellissima risposta di un gruppo di attivisti LGBT a tutto questo è stata realizzare un finto catalogo Ikea totalmente gay, dove coppie "non convenzionali" posano e vengono fotografate all'interno di salotti, camere e cucine Ikea. Tutto da sfogliare e da acquistare per sostenere le nostre sorelle bionde russe.
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