L'università di Bologna ha concesso le due settimane retribuite, che spettano di diritto ai coniugi dopo il matrimonio, a un dipendente specializzato, sposatosi all'estero con il compagno. E proprio in questa occasione è stato rivelato che non è la prima volta che tale congedo viene dato a coppie omosessuali. In passato, già un professore e a una coppia di donne ne beneficiarono, anche se il fatto non venne mai reso pubblico per ragioni di riservatezza. Il prorettore dell'Alma Mater ha dichiarato:
"All'interno di una materia notoriamente discussa, l'ateneo ha ritenuto di confermare anche in questo caso una prassi amministrativa, già in atto da tempo, nel pieno rispetto della privacy delle singole persone. Ciò appare coerente anche con la dimensione e composizione internazionale dell'ateneo".
Il mondo gay esulta: il fatto che questa richiesta sia stata accettata da un ente pubblico "rappresenta sicuramente una differenza rispetto ad altri casi", come ha affermato il senatore del PD, Sergio Lo Giudice, perché nel privato, alcuni diritti cominciano ad affermarsi sempre di più. È infatti di pochi giorni fa la notizia che il colosso della grande distribuzione Coop Adriatica ha varato per i propri dipendenti gay un pacchetto di diritti che comprende anche il congedo matrimoniale o la possibilità di assistere il compagno malato.
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