03 novembre 2012

Matrimoni gay

Il 6 novembre sarà una data molto importante per gli Stati Uniti, non solo perchè gli americani andranno al voto e decideranno se rinnovare per altri 4 anni il mandato a Barak Obama o se cambiare direzione e votare il suo avversario Mitt Romney. Sarà una data molto importante anche per il riconoscimento dei diritti gay.
Nel 2009 lo stato di Washington aveva approvato una legge a favore del riconoscimento dei matrimoni gay. Ai movimenti cattolici anti-gay s'era gelato il sangue nelle vene e grazie a una massiccia raccolta di firme sono riusciti a bloccare la legge e a chiedere che a esprimersi sull'argomento siano gli stessi cittadini attraverso un referendum. Il Referedum 74. Sorvolo sul fatto che trovo assurdo mettere al voto dei diritti, la loro particolarità è che non dovrebbero essere messi al voto, altrimenti non si chiamerebbero dritti. Ma tant'è che ora le cose stanno così e non sono messe benissimo. Altre consultazioni popolari per il riconoscimento dei matrimoni gay, sono previste a breve giro anche in Maryland, Minnesota e nel Maine.
Noi da qui non possiamo fare una benamata cippa per spostare un voto o convincere un indeciso. Non possiamo fare altro che restare a guardare e sperare che presto altri 4 stati approvino una legge che darà finalmente gli stessi diritti a milioni di gay e lesbiche americani.
Il sito Thefour.com ha raccolto in 4 bellissimi video, uno per stato, delle piccole testimonianze che vale proprio la pena di vedere e ascoltare.
In bocca al lupo.... o in culo alla balena!







1 commento:

  1. Concordo, mettere al voto i diritti è una cosa assurda. In Italia comunque, non lo fanno solo perché se la mettessero ai voti il risultato sarebbe scontato, visto che la società italiana è già molto più avanti dei partiti che la rappresentano istituzionalmente.

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