23 febbraio 2013

Obama chiede l'abolizione della legge che vieta le nozze gay


Come promesso nel suo discorso d'insediamento alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, Barak Obama scende nuovamente in campo per i diritti civili gay. Lo fa prendendo una posizione chiara e inequivocabile nei confronti della Corte Suprema che il 26 e 27 marzo dovrà valutare l'abolizione della Defense of Mariage Act (Doma), una legge federale del 1996 che definisce "matrimonio" esclusivamente l’unione tra un uomo e una donna. Una legge "che vieta al governo federale di considerare le unioni fra persone dello stesso sesso sullo stesso piano del matrimonio ed esula altresì tutti gli stati della federazione dall’obbligo di riconoscere unioni fra persone dello stesso sesso registrate in altri stati."
La sua amministrazione ha avanzato una richiesta formale alla Corte Suprema spiegando che la Defense of Mariage Act "viola la garanzia fondamentale dell’uguaglianza davanti alla legge e impedisce a migliaia di coppie omosessuali, legalmente sposate nei loro stati, di godere degli stessi vantaggi federali delle coppie eterosessuali."
La corte suprema dovrà pronunciarsi sul ricorso di Edith Windsor, una lesbica sposatasi in Canada nel 2007 con la sua compagna, poi morta. Secondo il Doma la signora non risulta sposata e dovrebbe pagare 360.000 dollari di tassa di successione.
All'oggi sono solo 9 su 50 gli stati americani che riconosco le nozze tra persone dello stesso sesso, l'abolizione del Doma potrebbe permettere finalmente il riconoscimento di queste unioni su tutto il territorio americano.

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