20 maggio 2013

The Mrs. Carter Show World Tour - Recensione milanese


Dunque dunque dunque, inizio subito con due major disappointments: 1) ho acquistato i biglietti per gustarmi dal vivo "I Was Here", ma Beyoncé si è limitata a recitarne solamente qualche verso durante un intermezzo video; 2) col senno di poi Bree, nella persona di Bree, avrebbe potuto comprare i biglietti del VIP Package, invece di ritrovarsi seduta per 3 ore sui gradini dell'ultimo anello. 


Detto ciò, il Mrs. Carter Show World Tour è stato un evento al quale ogni buon estimatore del pop internazionale avrebbe dovuto assistere. Dopo aver sfanculato il padre Mathew dal ruolo di manager nel 2009, il  nuovo tour rappresenta la prima grande prova per la nuova direzione artistica intrapresa da Beyoncé, ormai manager di sé stessa. E si è visto. Il concerto è Beyoncé all'ennesima potenza: un tripudio di video luci fumo e colori, coreografie già entrate nell'immaginario collettivo, e gli immancabili abiti striminziti di mamma Tina, la prima nota dolente dello spettacolo. Ci sono stati quasi 10 cambi d'abito, tutti naturalmente smutandati. L'unico abito lungo (e svolazzante) è durato il tempo di un battito d'ali di una farfalla. Un numero forse eccessivo e che, assieme ai troppi intermezzi video (peraltro di ottima qualità artistica) hanno reso il ritmo dello show un pò troppo frammentato e senza un serio filo conduttore.

Ci si è però goduti lo spettacolo fino in fondo, grazie all'inconfutabile presenza scenica di Beyoncé. Durante il concerto mi sono trovato a pensare più volte a come questa Diva sia una garanzia per lo showbiz negli anni a venire. Un mix tra un physique du rôle alla Tina Turner e innegabili doti canore (nonostante un evidente calo vocale) per il più grande mainstream pop act nero dai tempi della divina Whitney Houston, peraltro omaggiata nel finale con il medley "I Will Always Love You / Halo". Una presenza accompagnata da un grande talento di attrice. Perché non è da tutti riuscire a coinvolgere il pubblico attraverso studiatissime pause mosse e faccette, addomesticandone grida cori e silenzi. 


Beyoncé è riuscita anche a presentarci un opening act davvero bravo - Luke James - che nella lunga fase pre-concerto è riuscito a scaldare il pubblico, composto in larga parte dal fanbase gayo di Queen Bee, da moltissime ragazze e qualche vecchia checca d'antan. Lodevole l'impegno per la campagna sulla condizione femminile "Chime for Change" che vede Beyoncé in prima linea. Meno piacevoli, invece, le marchette pagate a H&M, nonchè a Kanye West, Jay-Z e Kelly Rowland, che avranno visto lievitare sensibilmente i loro conti correnti grazie ai diritti SIAE. Michelle Williams? Non pervenuta. Chi è Michelle Williams? La terza Destiny's Child..quella sfigata..ma si dai avete capito, la cugina di Beyoncé..quella che non sa nè cantare nè ballare!! Ecco, lei non è stata miseramente considerata!!

E, per la prima volta, un tour senza alcuna canzone delle Destiny's Child!! Nemmeno un velocissimo medley!! Neanche un accenno!! La vera e propria emancipazione di Beyoncé. Con uno sguardo a ciò che ci aspetta nel futuro prossimo: ritmi e colori afro durante la nuova "Grown Woman". Uno spettacolo che non smette mai di celebrare il girl power al grido di "Who Run The World? (Girls)", che in versione live riesce a compensare l'insuccesso avuto nelle chart solo due anni fa.

L'impressione complessiva è dunque positiva, sebbene questo tour mi sia sembrato inferiore al precedente "I Am...Yours". Escluse "Crazy In Love" e "Single Ladies", in scaletta sono comparse canzoni meno promozionate. In ogni caso, go Beyoncé Giselle Knowles!! 


PS: momento top quando Beyoncé scende tra la plebe cantando "Love On Top" e "Irreplaceable". To the left to the left..

PPS: pollice verso per il Forum Mediolanum di Assago. Struttura vecchia, bagni inagibili, organizzazione pessima e personale per niente professionale!!

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