28 gennaio 2014

Il Gatto Gay

Una donna in Nigeria, ha abbandonato il suo gatto. Perché le pisciava nell'armadio? Perché miagolava troppo rumorosamente? Perché le graffiava le tende del salotto?

No.

L'ha abbandonato perché "aveva dei comportamenti sessuali innaturali", che la padrona ha dichiarato essere "una contraddizione delle leggi della natura". Il povero Bull - bel nome da maschia, non c'è che dire - purtroppo è stato quindi disconosciuto da questa tizia molto credente e molto idiota, a mio avviso. Il povero Bull si è visto rifiutare altre possibili adozioni, perché diciamocelo, nessuno vuole un gatto omosessuale: un gatto maschio deve essere in grado di procreare altri gattini accoppiandosi con delle gatte femmine. Punto.

Un po' come quella povera deflagrata nel cranio di Michaela Biancofiore che ha considerato necessario sottolineare che il suo cane Dudù è assolutamente eterosessuale - uno sventracagne proprio, con quel nome poi - ma chissà per quale motivo. 
Basta andare in qualsiasi parco pubblico e dare un'occhiata alla zona riservata ai cani per vedere come tutti copulano con tutti, infischiandosene della relativa sessualità dell'altro. 

Sono innumerevoli i casi di omosessualità in natura. Quasi tutte le specie fanno sesso anche per divertirsi, e non solo per procreare. L'unica razza che si ostina a difendere l'eterosessualità è proprio la nostra. Miao.

Una foto di Bull in giardino

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